La Neotenia è la capacità che ha, sopratutto l’essere umano, di mantenere in età adulta le caratteristiche infantili della propria specie.
Secondo il famoso zoologo, Desmond Morris, che nel 1967 scrisse il mitico “La scimmia nuda”, fu proprio questa strana capacità che permise ad un particolare ceppo di scimmie di cominciare ad evolversi da animale erbivoro ad animale predatore. Da animale predatore ad animale stanziale, da animale stanziale ad animale sociale.
Ogni passaggio evolutivo era possibile grazie proprio alla neotenia. Ma che cos’è esattamente? La parola deriva dal greco neo + téinō, che vuol dire un nuovo tendere, cioè svilupparsi dal punto di vista fisiologico pur mantenendo alcune caratteristiche della vita infantile.
Prolungando la vita infantile si permetteva al nostro cervello di immagazzinare maggior informazioni per prepararsi al meglio prima di entrare nella vita adulta. Si riducono il numero di malattie, si impara meglio grazie alle simulazioni del gioco, si cresce meglio e con più calma dando la possibilità al corpo di svilupparsi con più vigore. Anche in età adulta ci portiamo dietro la possibilità di avere un cervello che non smette mai di imparare e di “giocare” ( anche se da adulti gli umani chiamano i loro giochi hobby, passioni o interessi)
Il nostro cervello neotenico è un cervello costantemente immaturo che necessita, non solo, di 16 anni per maturare, ma è mutevole lungo tutto l’arco di vita. Questa immaturità ci permette una straordinaria capacità di evoluzione ed adattamento all’ambiente esterno.
Questa scoperta pone quindi un simpatico interrogativo. Siamo proprio sicuri che sia evolutivamente conveniente far diventare i nostri bambini super intelligenti, capaci di parlare 3 lingue, fare 4 sport e di giocare a complessi videogiochi sul cellulare a soli 4-5 anni?