La credenza comune che “i soldi non fanno la felicità ma aiutano parecchio” ha finalmente trovato una base scientifica che ne dimostra la veridicità.
Ma prima di tutto occorre una definizione scientifica di cosa sia la felicità.
La felicità la possiamo dividere in due fattori. Cominciamo con il termine “benessere emotivo” (anche conosciuto come felicità vissuta) si riferisce alla qualità emotiva dell’esperienza individuale giornaliera, una specie di media della frequenza e intensità dei momenti di gioia, ansia, tristezza, rabbia e affetto che caratterizzano la nostra vita quotidiana. Poi abbiamo il secondo fattore chiamato “valutazione della vita” che si riferisce alle interpretazioni cognitive riguardo la propria intera vita (terreno dei famosi “virus cognitivi” su cui poi intervengono gli psicoterapeuti).
Daniel Kahneman e Angus Deaton della Università di Princeton [1] hanno valutato lo stato di benessere emotivo e percezione della qualità della vita in 450.000 persone utilizzando alcuni test psicologici validati internazionalmente. Molto interessante, i valori psicologici sono stati poi correlati con il reddito dichiarato al fisco e le sorprese sono state tante.
Punto 1: Il reddito e l’ istruzione sono più strettamente legati alla valutazione della vita, mentre lo stato di salute, la solitudine e il fumo influenzano maggiormente il benessere emotivo quotidiano.
Punto 2: Se usiamo l’andamento del reddito come punto di riferimento si nota che le persone che dichiarano tra 10 e 20.000 dollari riportano molto dolore emotivo amplificato dalla presenza di solitudine, problemi di salute e fumo. Mentre oltre i 30.000 dollari la valutazione della vita e il benessere emotivo aumentano costantemente.
Quindi più guadagno più sono felice ????
Giammai !!!
Questa proporzione, PURTROPPO, si interrompe oltre un reddito annuo di 75.000 dollari !!!
Chissà se la ricerca l’avesse commissionata Equitalia……
[1] Kahneman D1, Deaton A. High income improves evaluation of life but not emotional well-being. Proc Natl Acad Sci U S A. 2010 Sep 21;107(38):16489-93. doi: 10.1073/pnas.1011492107.